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Viterbo - Il presidente Ato e della provincia Romoli fa il punto sul delicato momento della società critica nella riunione in cui è stata eletta la consulta d'ambito

“Talete, la situazione si è ulteriormente aggravata con l’aumento dei costi per l’energia”

di Giuseppe Ferlicca
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Alessandro Romoli

Alessandro Romoli

Viterbo – “Talete, la situazione si è ulteriormente aggravata con l’aumento dei costi per l’energia”. Il presidente della provincia e dell’Ato Alessandro Romoli fa il punto della situazione, non proprio felicissima per la società idrica. Il rincaro vertiginoso dei costi energetici pesa e lo ricorda ai sindaci soci nella riunione convocata per nominare la consulta d’ambito e il comitato di indirizzo e controllo analogo.

A luglio, per Talete la bolletta è schizzata da 600mila a 2,7 milioni di euro, arrivati a 3,8 stimati ad agosto e in un anno si superano i 32 milioni.

Si valuta uno stanziamento straordinario da parte della regione anche per questo tipo di costi, ma la soluzione una tantum non è una soluzione.

“Il problema non solo a livello nazionale ma internazionale – fa notare Romoli – ci induce a una riflessione più approfondita”. Martedì è in programma un incontro in regione.

“Tra le ipotesi, quella di tornare a chiedere l’Ato unico regionale, come molti e io personalmente da almeno 10-12 anni vado chiedendo – osserva Romoli – e che non siamo riusciti a ottenere finora”. Per superare le criticità rappresentato da quello della Tuscia, che è un Ato debole.

“L’auspicio è evitare speculazioni politiche su Talete, siamo sotto elezioni e potrebbe succedere, ma è meglio lasciare fuori la società, in un momento così delicato della sua storia, a garanzia della continuità del servizio idrico e della depurazione in gran parte dei comuni”.

La sindaca di Viterbo Frontini ha chiesto se il gestore ha fatto richiesta d’accesso al fondo di perequazione.

L’ingegner Daniele (Egato) ha ricordato che Talete ha tentato di aderire al fondo energia, ma per alcuni parametri non rientra. La strada di Arera resta complicata da percorrere.

La doppia riunione è comunque stata convocata per il rinnovo della consulta d’ambito.

All’unanimità sono stati eletti membri effettivi, Chiara Frontini (Viterbo), Fabio Bartolacci (Tuscania), Pietro Nocchi (Capranica).

I supplenti per i comuni oltre cinquemila abitanti, invece sono Alessandra Terrosi (Acquapendente), Sandro Aquilani (Vetralla), Giulia De Santis (Montefiascone).

Per le amministrazioni al di sotto dei cinquemila abitanti, invece, supplenti sono Francesco Di Biagi (Latera) e Massimo Bambini (San Lorenzo Nuovo).

La scorsa volta, la nomina era saltata, dopo che i sindaci di Viterbo e Civita Castellana avevano presentato un documento in cui si chiedeva non solo la sostituzione dei membri decaduti dopo le elezioni di giugno, ma anche la decadenza del primo cittadino di Tarquinia Giulivi, per le ripetute assenze. Il documento è stato approvato con l’astensione dei due che l’avevano proposto, scelta non gradita dai colleghi presenti che hanno chiesto il rinvio.

Martedì l’incontro in regione, per fare il punto sui commissariamenti dei comuni che ancora non avevano ceduto il servizio e per i potabilizzatori sottoposti a infrazione dall’Unione europea. Romoli ha ricordato il passo avanti compiuto, con la disponibilità da parte di tutti nella sottoscrizione dei verbali di cessione.

Giuseppe Ferlicca


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17 settembre, 2022

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