Viterbo – “Talete, ricorso strumentale”. Romoli e i sindaci smontano l’azione intrapresa da Chiara Frontini.
In un’accesa e a tratti drammatica conferenza dei sindaci, ieri si sono scontrati, da una parte il primo cittadino di Viterbo e dall’altra la gran parte dei suoi colleghi. Al centro, il ricorso al Tar da parte del capoluogo insieme a Tarquinia, Soriano nel Cimino, Vasanello e Monte Romano.
Contro le delibere con cui è stato dato l’ok alla ricerca di soci disposti a rilevare il 40% delle quote e garantire un futuro a una società idrica che al momento non ha grandi prospettive.
Alessandro Romoli
È l’amministratore unico Salvatore Genova a mettere in allerta. Non c’è più tempo. E invece: “Si fa politica sulle spalle della società che è vostra”.
Dovrebbero remare tutti nella stessa direzione, ma la scelta dei cinque sindaci pone di fronte a Talete l’ennesimo ostacolo. Tanto che Genova avverte: o si è tutti d’accordo sulla strada da prendere altrimenti, per lui non ci sono le condizioni per proseguire.
Il presidente Ato e della provincia Alessandro Romoli rincara la dose. Teme che azioni come quella intrapresa consegnino la società in mano ai privati: “Per due spicci. Altro che acqua pubblica”. E altro che l’azione intrapresa dai sindaci e contestata dai cinque. Poi rilancia.
Se non ritirano il ricorso, la procedura per la ricerca di privati si ferma. Non ha senso andare avanti con una spada di Damocle che pende su Talete e tutti i comuni. “E quando sarà il momento, ognuno risponderà delle proprie azioni”.
Dei cinque che si sono rivolti al Tar, solo Frontini è presente e parla. Una contro tutti, ma almeno c’è. Il suo collega di Tarquinia, Alessandro Giulivi, in collegamento, non fornisce un grande contributo. Mentre Romoli prospetta le difficoltà per comune, utenti e lavoratori, se si dovesse interrompere il percorso attivato, Giulivi lo interrompe per dargli del terrorista. Non un grande contributo al dibattito.
Dal canto suo, Romoli s’interroga se il primo cittadino di Tarquinia sia ancora intenzionato a rilevare le quote di Talete, come aveva lui stesso detto in una precedente riunione. Non si è saputo. Giulivi ha lasciato la seduta.
Salvatore Genova
Il confronto è aspro, Aldo Moneta, sindaco di Canepina, chiede a Frontini perché nel ricorso non abbiano chiesto la sospensiva. È la prova di una scelta strumentale, per Moneta. In attesa del giudizio che si fa? Potrebbe arrivare dopo mesi o anni. Per Frontini si può andare avanti. Non la pensano così gli altri.
Chi prenderebbe parte a una gara per cedere il 40% nel bel mezzo di un ricorso al Tar? Sono in molti a intervenire, Andrea Di Sorte (vicesindaco Bolsena) a memoria non ricorda d’essersi mai trovato in una simile situazione, Pietro Nocchi (Capranica) prova a far spostare il livello del dibattito da argomenti da campagna elettorale alla concretezza.
Più il confronto va avanti e più le distanze aumentano. A poco serve il richiamo di Genova alle criticità che Talete deve affrontare, non ultima il rincaro energetico, con la bolletta schizzata a 32 milioni annui, ma anche le morosità, i salti mortali per pagare i fornitori, il non riuscire ad accedere nemmeno al decreto aiuti. Da rimanerci svegli la notte. Ma c’è chi, invece, ha il sonno facile. Mentre la riunione va verso la chiusura, è Alessandro Romoli a lanciare la proposta: “La prossima settimana convoco un’altra conferenza dei sindaci e rivotiamo gli atti che sono stati contestati nel ricorso al Tar.
Chiedo ai sindaci di ribadire il proprio voto, mentre la provincia stavolta si asterrà. Mi assumo io l’onere di farlo, così il comune di Viterbo sarà determinante nel voto e ognuno si assumerà le proprie responsabilità”. Quello che Frontini chiedeva, poter votare di nuovo. È una delle criticità che ha di nuovo segnalato. Avere dato il via libera a ridosso delle elezioni, quando in comune c’era il commissario.
Frontini non può dire di no, ma ribadisce che i privati sono l’ultima opzione. Prima occorre tornare a bussare da Arera, per i 40 milioni di fondo perequativo. Anche se molti suoi colleghi le ricordano che quella possibilità non c’è. Addirittura dall’autorità non solo non rispondono, ma nemmeno si presentano agli incontri.
E Genova aggiunge un elemento nuovo. Talete ha presentato progetti legati al Pnrr per 184 milioni, i finanziamenti possono arrivare da lì. 40 milioni sono poca cosa, ma soprattutto la società ha bisogno di liquidità, non investimenti.
Allora Frontini parla di un pool di esperti che intende attivare e prima di votare vuole avere contezza della due diligence, lo studio sullo stato di Talete. Pure qui, l’amministratore unico dà alla sindaca una delusione.
Sarà fornito a tutti, ma lo studio non dice nulla. Solo che i conti sono a posto e che Talete è in buona salute. Quisquilie. Se si cercano indicazioni, non è lo strumento giusto. Nessun aiutino. Si va alla prova del voto. Salvo ripensamenti.
Giuseppe Ferlicca
Articoli: Romoli: “Atteggiamenti irresponsabili rischiano di far fallire Talete” – Talete, cinque comuni contro tutti – Talete: ricorso al Tar, salta la consulta d’ambito – “Talete, abbiamo presentato ricorso” – Talete: no alla cessione di quote, scatta il ricorso al Tar – “Criticità rischiano di portare al collasso il gestore, urgente un percorso condiviso” – Ricci (Pd): “Talete, la situazione è grave e il consiglio va convocato al più presto” – Alessandro Romoli: “Talete, la situazione si è ulteriormente aggravata con l’aumento dei costi per l’energia” di Giuseppe Ferlicca – Talete e il caro energia: “A luglio bolletta da 2,7 milioni, lo scorso anno era di 600mila euro” – “Costi energia alle stelle, rischio acqua razionata e stop ai depuratori in alcune ore” – La sindaca Frontini: “In nessuno modo l’acqua sarà razionata, è uno scenario apocalittico”
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